“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio…”

Vangelo secondo Giovanni. Siamo stati educati a interpretare il termine Verbo come “parola”, ma altre traduzioni e tradizioni (più antiche e non meno importanti di quella cristiana) ci rivelano che il Verbo usato dall’evangelista Giovanni in realtà coinciderebbe con il Suono, quale strumento capace di mettere in moto e in ordine i componenti inerti dell’universo e di costruire, con la vibrazione, il Creato.

 

Un grido cosmico articolato su sette note musicali crescenti, dal quale sarebbero nate le diverse realtà divinizzate come la Terra, il destino, il giorno, la notte e così via.

 

In moltissime religioni e antiche civiltà. Secondo l’esoterismo dell’antico Egitto, l’Universo avrebbe avuto origine dal suono che il dio Thot emise all’inizio dei tempi.

 

Il fisico austriaco Fritjof Capra diceva: “Ciascuna particella canta perennemente la sua canzone“. Tutto ciò che compone la realtà, vibra. Anche oggetti inanimati e densi come le pietre che ci appaiono materia solida, di fatto, sono forme di energia che vibrano, seppure a frequenze molto lente. Tutto nell’Universo è energia in vibrazione e quindi suono.

 

Altri miti fanno riferimento a un Drago che si rannicchiò su se stesso chiudendosi come l’uovo generatore per poi alzarsi in piedi dispiegando le possenti ali e lanciare il suo urlo verso il grande vuoto che lo circondava, tanto forte da risvegliare la vita che esso nascondeva.

 

Un’altra tradizione è quella degli aborigeni australiani, che parlano del rombo sonoro dal quale si sviluppò un processo evolutivo in sillabe e note musicali ben determinate. Le prime materializzazioni di questi suoni furono gli astri e le costellazioni zodiacali, e poi vennero gli uomini. Anche la tradizione druidica parla di un’iniziale condizione di esistenza dalla quale si liberò una vibrazione, un fenomeno ondulatorio di colossale potenza, che si propagò in tutte le direzioni, creando le cose.

 

Author AnnaLaino