CONOSCI TE STESSO
Secondo Socrate scopo della filosofia era quello di aiutare l’uomo a venire in chiaro a se stesso,
portarlo al riconoscimento dei suoi limiti e renderlo giusto, cioè solidale con gli altri. Perciò egli prese come suo motto ciò che era scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi,
e cioè gnoti sauton ,”conosci te stesso”, ossia: riconosci in primo luogo quello che sei, e cioè un uomo, per cui
un abisso ti separa dal divino! Fu questa, forse, la più alta forma di ammonimento da parte di un
dio greco.
La ricerca della verità è, al tempo stesso, la ricerca del vero sapere e del modo migliore di vivere.
Infatti l’uomo non può che tendere a scoprire quello che è e quello che deve fare per vivere nel
modo migliore. Ma questo vuol dire che colui che conoscesse il bene, dovrebbe agire di
conseguenza e vivere secondo virtù. Si tratta soltanto di sapere che cosa è veramente il bene.
Il bene per l’uomo è ciò che fa sì che egli diventi quello che la sua natura più profonda esige. Se io
rifletto, potrò giungere a scoprirlo, per cui è proprio il sapere, la conoscenza, che permette
all’uomo di conoscere se stesso e quindi di conoscere qual è il modo più adatto per vivere felice.
Colui che sa – secondo Socrate – sa far bene i propri calcoli e sceglie in ogni caso la cosa migliore
per lui, indicata dai greci col termine di areté . La vera felicità pretesa da Socrate è quella duratura,
la quale non può essere la felicità del corpo, che è caduco , ma soltanto quella dell’anima, che è
immortale. Il motto delfico vorrà allora dire, per Socrate, “conosci la tua anima”, “conosci la tua “psyché”, giacché l’uomo, nella sua essenza più profonda, non è altro che la sua anima.
E proprio nel pensiero di Socrate che il tema dell’anima esce dal contesto religioso – caratteristico
di Orfismo e Pitagorismo, concezioni mitico-religiose di quei tempi – per diventare, attraverso un
processo di moralizzazione e di individualizzazione, il fulcro del discorso morale.
Quello che Socrate sostiene è un ideale molto alto, che forse è accessibile soltanto a pochi.
Tuttavia la sua è una vera e propria svolta rispetto ai Sofisti . Se infatti in precedenza alla domanda
“che cos’è la virtù” si era risposto nei modo più diversi: è il coraggio, è la giustizia, è la forza, oppure non esiste, ora, con Socrate, si vuole conoscere qual è l’elemento universale, il Bene, che fa del coraggio, della giustizia, della forza altrettanti beni. A questo problema, come sappiamo, Socrate non giunse a rispondere. E’ celeberrima la sua
affermazione a riguardo: io so di non sapere! (cfr. Apologia, 21-23 c). Eppure tutto ciò non lo
porterà né verso lo scetticismo né verso il nichilismo. In primo luogo perché egli aveva una fede
assoluta nel significato di una azione condotta in conformità a ciò che si ritiene sia il bene: si
ricordi che Socrate ha suggellato questo insegnamento con la sua morte. In secondo luogo, egli era
convinto che l’uomo deve impegnarsi a fondo nella conoscenza, anche se non potrà raggiungere
un sapere perfetto. E’ questo il mezzo migliore per raggiungere la felicità, giacché”una vita senza ricerca non è vita umana” (Apologia, 38 a).
ESTRATTO DA: www.alimenaonline.it
Conosci te stesso ESTRATTO DA (di Andrea Giuliodori )
La consapevolezza di ciò che siamo (e ciò che non siamo) è la chiave di volta per ritrovare la fiducia in noi
stessi. Conosci te stesso e non c’è sfida che non potrai affrontare.
Conosci te stesso
“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta.” Socrate.
Gnōthi seautón: conosci te stesso. Questa è la scritta che campeggiava sul pronao del tempio del Dio
Apollo a Delfi e che per secoli ha influenzato i più importanti pensatori della cultura occidentale: da Socrate
a Platone, da Sant’Agostino a Kant.
Se hai studiato filosofia forse non è la prima volta che leggi questa esortazione delfica, ma sei sicuro di
conoscerne il reale significato? Comprenderlo potrebbe essere la chiave per ritrovare la fiducia in te stesso
ed innescare quel cambiamento che ormai aspetti da troppo tempo. La conoscenza è il seme da cui
germoglia la nostra crescita personale.
Nell’antica Grecia gnōthi seautón era innanzitutto un richiamo a conoscere e riconoscere i propri limiti.
Come scrisse lo stesso Omero nell’Iliade, il Dio Apollo, a cui era dedicato il tempio di Delfi, considerava gli
uomini:
“Miseri mortali che, come le foglie, ora fioriscono in pieno splendore, mangiando i frutti del campo, ora
languiscono e muoiono.”
Iliade (XXI, 463-466).
“Conosci te stesso” significava dunque prendere coscienza della propria fragilità ed imperfezione.
L’importanza dei nostri limiti
Viviamo in una società in cui fragilità e limiti sono demonizzati e ancor più spesso ignorati. Oggi l’uomo di
successo è colui che non ha limiti, un dio moderno.
La parola d’ordine è dunque negare ogni nostra limitazione, cancellarla, possibilmente utilizzando qualche
soluzione “fast-food“: veloce, immediata, senza impegno. Siamo accecati dal desiderio di raggiungere il
famoso “salto quantico“, ma solo a patto di poter prendere qualche scorciatoia. Nessuno ha più tempo per
approfondire la conoscenza di sé stesso, seguendo gli antichi precetti della filosofia greca, tantomeno per
indagare i propri limiti. Meglio sotterrare queste nostre fastidiose imperfezioni con qualche selfie in un
locale o località alla moda.
Ma la verità è che non possiamo sotterrare le nostre ombre. Esse rimangono lì, anzi si ingigantiscono
quando inizia a far buio (quando la vita si complica). L’unico modo per affrontarle è proiettandoci una luce.
Così facendo le ombre svaniscono e lasciano spazio a quei tratti della nostra personalità di cui ignoravamo
l’esistenza. Per questo motivo i limiti sono così importanti: solo quando decidiamo di indagarli ed affrontarli
possiamo scoprire la nostra reale essenza.
“Solo dopo aver accettato i nostri limiti siamo in grado di superarli.”
Brendan Francis.
Un semplice modo per conoscere te stesso (ed i tuoi limiti)
Sono ormai diversi anni che tengo quotidianamente un diario personale(SONO MOLTEPLICI I SUOI UTILIZZI)ed al suo interno c’e’ una sezione che si è dimostrata per me particolarmente utile: la Black List.
Questa “Lista Nera” non è altro che un elenco delle difficoltà, dei limiti e degli errori che hanno
caratterizzato le mie giornate negli ultimi 7 anni. Posso assicurarti che si tratta di una lista mooolto lunga.
Eppure popolarla ogni giorno è stato per me di grande aiuto. Le motivazioni sono diverse:
Ho liberato la mente.focalizzarsi sugli aspetti positivi della tua vita e non su quelli negativi. Tenere addirittura una “lista nera”
potrebbe apparire contraddittorio. La verità è che il nostro cervello ci fa spesso rivivere gli episodi negativi
che hanno contraddistinto le nostre giornate. Ci ritroviamo così a ripensare a quella discussione, a
quell’errore che abbiamo commesso, a quella situazione imbarazzante. Mettere per iscritto questi episodi li
fa uscire dalla nostra testa e ci consente di rielaborarli. La Black List ti aiuta a distinguere chiaramente
eventi, reazioni ed emozioni. Ho individuato errori ricorrenti
Quando per intere settimane ti ritrovi a scrivere, ogni giorno, che stai rimandando quell’importante
impegno, ad un certo punto ti viene il sospetto di avere un leggero problema di procrastinazione. E’ stato
proprio grazie alla mia Black List che ho preso di petto la rimandite, studiando e sviluppando le migliori
strategie .
Ho rafforzato la mia autostima indagare i tuoi limiti può aiutarti a riconquistare la fiducia in te stesso e per farlo ho messo di mezzo antiche frasi delfiche e strane metafore sulle ombre. Alla fine della fiera, dal mio punto di vista, gnōthi
seautón non significa altro che osservare da vicino i propri limiti, accettare la sfida che essi ci lanciano e
vincerla con tutta la determinazione che abbiamo in corpo. E questo è l’elisir per l’autostima più potente
che io conosca. “Se non conosci né il nemico, né te stesso, ogni battaglia significherà per te sconfitta certa. Se non
conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari a quelle di sconfitta.
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.”
Sun Tzu.